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Introduzione

Quella che qui viene raccontata è una storia che inizia il 22 gennaio 1920 a Trento. A partire da questa data e da questa città si snoda il percorso biografico di Silvia, poi Chiara Lubich. Un percorso di attraversamento di quello che è stato definito come il “secolo breve”, contrassegnato dal susseguirsi di trasformazioni, accelerazioni, catastrofi. Il Novecento è il luogo storico dove Chiara Lubich ha innanzitutto saputo tessere relazioni efficaci e profonde. È il contesto dove lei ha offerto un contributo nel campo della cultura e della società su scala locale e internazionale. Dove ha tracciato nuove strade, ha avviato processi, suscitato realizzazioni concrete, dove i valori evangelici sono struttura nascosta ma portante di rapporti di riconosciuta interdipendenza. Tre sono le sezioni in cui questa mostra è articolata, sono sezioni che esprimono una vita e sono scandite da eventi, grandi e piccoli, da testimonianze e da documenti. Si tratta di parole, immagini, ma specialmente colori e luminosità. Non è e non vuole essere un percorso in bianco e nero. È un racconto che si basa su di una sostanziale policromia, dove la storia personale di Chiara si intreccia con la storia della sua città natale e con quella del mondo, coinvolgendo uomini e donne dalle diverse appartenenze, culture e identità. È una tensione positiva quella suggerita nel titolo. Il binomio città-mondo è centrale ed è rappresentato attraverso la vita e l’azione di Chiara, si manifesta come relazione feconda, frutto di un segreto svelato a lei, che l’esperienza del percorso espositivo vuole consegnare.

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Chiara mi ha aiutato a capire che quelli che hanno più bisogno di amore sono i poveri. Per questo ho deciso di rimanere nello “slum” qui a Mathare (Nairobi) e lavorare perché la vita di altri bambini possa cambiare.

Millycent Akinyi

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Chiara Lubich è una delle figure più rappresentative del dialogo interreligioso e interculturale, una voce rigorosa e limpida nel dibattito contemporaneo.

Giorgio Napolitano, ex-presidente Repubblica italiana

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I suoi pensieri ed il suo esempio hanno reso più profondi il mio lavoro e la mia vita, così come la vita di molti altri. Lei è stata guidata dalla luce dell’amore ed è stata un raggio di luce che non morirà mai.

Ron Austin, sceneggiatore di Hollywood

Cacciari

Il suo grande insegnamento sta nell’affermazione di un cristianesimo misericordioso. La sua esperienza cristiana è una grande lezione per credenti e non credenti, per tutti noi.

Massimo Cacciari, filosofo, accademico, ex sindaco di Venezia

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Io non l’ho conosciuta personalmente, non ho mai parlato con lei ma la conosco dai suoi libri, dalle registrazioni; ha trasformato la mia vita, il mio cuore e questo si è anche riversato sulla mia famiglia.

Alberto Di Giovanni

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Chiara mi ha abbracciato quando ero una ragazza. È stato un dono vedere la sua libertà di fare domande e ascoltare una giovane di un altro movimento, di un’altra cultura, di un’altra famiglia, come se appartenessi alla sua.

Kezevino Aram

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La missione di tutta la sua vita è stata quella di alleviare le sofferenze umane, sia della povertà sia del dolore, e di incarnare “la buona notizia” della pace e della riconciliazione in ogni angolo del pianeta.

Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli

Sezione successiva

sezione-1A

1920 – 1942

A cura di:

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Fondazione Museo storico del Trentino
Via Torre d'Augusto
41 38122 TRENTO - Italy
cf/p.iva 02050480223

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Centro Chiara Lubich
Via della Madonnella, 10
00040 Rocca di Papa (RM)
+39 06 947 98 221

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Luogo:
Piazza di Piedicastello, 38122 Trento (TN)

Orario:
Dall'8 marzo al 18 maggio 2020: CHIUSO.
Da martedì a domenica, ore 9.00-18.00.
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio.
Aperto durante le altre festività, salvo diversa indicazione.
Ingresso libero.

Informazioni:
Referente: Roberta Tait
tel. +39 0461 230482
info@museostorico.it
rtait@museostorico.it

Tel. 0461 230482
Sab., dom.e festivi: 3283807024